Morbid Angel- Illud Divinum Insanus


Jessica:Ah regà, ‘o sapete qual’è er problema?Che nessuno c’ha più gnente da dì. E’ Stato detto tutto…
Ivano:Pija ‘a moda. ‘Na vorta eravamo noi che s’attaccavamo ai stilisti pe’avè ‘na dritta, poi so’stati  i stilisti che se so’attaccati a noi…
Mirko: e mo’s’attaccamo tutti ar cazzo, s’attaccamo!
Ivano:A’nfatti!![…]
Jessica:Pure ‘a musica aranca. Io me sto a buttà sur Medievale, t’ho detto tutto!”
(Viaggi Nozze, di C.Verdone 1995)

I maestri del Death Metal senza compromessi, “Extreme Music for Extreme People” recita il loro motto più famoso stampato sul merchandise, una discografia costellata di album mai banali e mai uguali l’uno all’altro e otto anni di silenzio dall’ultimo disco di inediti pubblicato. Tanto è passato da “Heretic”, un album meno sorprendente che batteva il solco della tradizione e che ricordando bene, non fu accolto in modo trionfale,  al quale seguì il lungo stop per il gruppo, durato fino al rientro del frontman storico David Vincent, rientro costellato da una serie di concerti in tutto il mondo, e l’annuncio della pubblicazione di un nuovo disco,  pluri-rimandato fino ad oggi. Nel frattempo Pete Sandoval si è operato alla schiena e il lungo decorso post-operatorio lo ha costretto a rinunciare alle registrazioni di questo album oltre a saltare anche il relativo tour di supporto. Pete è stato sostituito dal validissimo Tim Yeung, ex-Hate Eternal ed in forza ai devastanti Divine Heresy, il side project di Dino Cazares dei Fear Factory.

Questa è la storia che fa da sfondo e premessa ad un album atteso come “Illud Divinum Insanus”, disco sbagliato già dal titolo. Premesso che in Latino le mie versioni erano tutte rigorosamente tradotte “ad sensum”, non sono proprio un purista per dirla in maniera elegante,ma se non si conosce bene la lingua latina si può sempre chiedere ad un professore, informarsi meglio prima, non affidarsi a chissà quale divinazione linguistica e fare queste magre. Purtroppo molte band hanno il vizio del “latinorum” piazzato così come viene, per evitare di sembrare un antipatico “puzzonasista”  concentro l’attenzione sui problemi veri di questo atteso e deludente lavoro.

Le dichiarazioni di Azagthoth durante la realizzazione e i noti ardori del chitarrista per la scena techno estrema avevano allarmato molti dei fan compreso il sottoscritto, e come era prevedibile questi allarmi si sono rivelati fondati: la scelta che fanno i Morbid Angel è coraggiosa, introdurre elementi di Industrial e Techno nella loro musica è un bell’azzardo, ma non vanno fino in fondo e sprecano l’occasione di proporre qualcosa che risulti davvero innovativo. “Illud…” soffre di un dualismo irrisolvibile tra sperimentalismo techno e classico Death Metal, come se chi l’ha scritto cercasse di sperimentare in una traccia e poi di rassicurare l’ascoltatore in quella successiva, dividendo l’album in due tronconi,  entrambi mediocri. La traccia di apertura è emblematica: una brodaglia techno-tamarra con un testo imbecille cantato in spagnolo dal titolo “Too Extreme!”. Anche per i più coraggiosi c’è poca sostanza, un brano orribile, ma siamo solo all’inizio e i nostri furbescamente piazzano un classico affondo Death come “Existo Vulgoré” (che esattamente vuol dire…??) in cui una plasticatissima batteria accompagna una sfuriata vecchio stile. Vincent urla che è un piacere ma nelle orecchie risuona ancora lo scempio di “Too Extreme!”, infatti spazio per un altro brano “classico” come “Blades for Baal”, seguito da “I am Morbid”, un lentone che inizia con un coretto finto-live abbastanza stupido e prosegue  su binari meglio battuti in passato. Ancora un brano classico come “10 More Dead” e fin qui, “Too Extreme!” a parte, siamo su livelli discreti. A questo punto i Morbid Angel si impegnano per mandare in vacca tutto l’album, prima con “Destructos Vs. the Earth / Attack”, una canzone che fa il verso ai Rammstein con dei coretti effettati che causano crisi nervose e tante risate. L’incedere danzereccio di questa canzone becera si protrae per sette dico sette minuti, portandoci stancamente alla già nota “Nevermore”  brano feroce e di pregio seguito dall’anonima “Beauty meets Beast”, altra canzone dal sound “morbidangelesco” prima della tremenda “Radikult”. “Kill a cop – Kill a – Kill a – Kill a – Kill a cop!” sussurra Vincent all’inizio del brano, manco fosse un gangsta de no’antri, anticipando una schifezza  ruffiana infarcita da testi oscenamente imbecilli: “We’re banging hardcore radical/Maniacal and animal/Beast stomping with an appetite insatiable/We are the radikult…” e lungo sette dico sette minuti! Gran finale con “Profundis – Mea Culpa” accozzaglia techno-scassofonica™ inascoltabile oltre ogni limite.

Un album sbagliato,  prolisso nelle canzoni più “sperimentali” e soffocato da una produzione plasticosa che rovina anche i brani più “classici” del lotto. Non sono mai contro l’evoluzione e gli esperimenti a prescindere, ma se vengono fatti in maniera convincente e “naturale” è un conto, scegliere di tenere il piede in due staffe come hanno fatto i MA non è solo deleterio, ma denota poca convinzione ed una certa paura di fondo. Un esperimento fallito e assolutamente poco innovativo, ci sono band e artisti  che hanno già mischiato con esiti migliori techno e sonorità Metal in passato, se avete lo stomaco per certa roba.

In definitiva, con “Illud” la band non spinge in avanti i confini del Death, come ha proclamato ai quattro venti, ma ne esce tra le pernacchie. Abbondanti e sonore.

Tracklist:

1. Omni Potens
2. Too Extreme!
3. Existo Vulgoré
4. Blades for Baal
5. I Am Morbid
6. 10 More Dead
7. Destructos VS the Earth / Attack
8. Nevermore
9. Beauty Meets Beast
10. Radikult
11. Profundis – Mea Culpa

Voto:

L’assaggio per gli stomaci forti: “Radikult”

Trey e David, ma l'idea di fare un cazzo di sideproject tamarro e lasciare in pace i Morbid Angel non vi ha nemmeno sfiorato?

p.s. scusate la lenzuolata ed il track by track…

p.p.s. non compratelo…davvero!