Il mito dell’Oskorei, in italico “Caccia Selvaggia”, rivive in questo concept degli Svedesi Watain, la band Black Metal per famiglie. La leggenda della Caccia Selvaggia narra di scorribande notturne, razzie e gozzoviglie da parte di Spettri guidati niente meno che da Odino, con relative e leggere variazioni della storia tra un Paese e l’altro. Chi ne vuole sapere di più ha a disposizione la Rete, a noi basta sapere che nel Metallo molti hanno già reso omaggio all’Oskorei, dai Bathory ai Neurosis, tanto per farvi un’idea di quanto sia influente e conosciuto il tema.
Stavolta tocca ai Watain glorificare la Caccia Selvaggia, con un album che di selvaggio e furioso in senso stretto ha ben poco, come si capisce già dalla staticità della “natura morta” in copertina: la band muove il suo elogio su coordinate complesse, ragionate e precise, un po’ troppo però…
Prodotto in maniera eccelsa e limpida, il disco vive all’ombra dei grandi Dissection, un’influenza fortissima e presente lungo tutte le composizioni, eppure nonostante la palese somiglianza, siamo lontanissimi dalla consistenza e dalla cattiveria di quelle melodie nere.
L’album è ben costruito, con momenti ruffianissimi e melodici alternati a qualche blast beat appena suggerito, in una miscela digeribile anche a chi non ama le sonorità del Black Metal, praticamente edulcorate come il sangue in un film PG-13. Certo, ci si diverte ad ascoltare questo Metallo così pulito e dinamico, sorprendono le punte di lirismo che ricordano i Bathory più epici, impossibile non sentirne la puzza in una traccia come “They Rode On”, ma manca quella cattiveria che un tema così richiederebbe.
Album che merita l’ascolto, sebbene la Caccia Selvaggia meriti di meglio….
Tracklist:
01. Night Vision
02. De Profundis
03. Black Flames March
04. All That May Bleed
05. The Child Must Die
06. They Rode On
07. Sleepless Evil
08. The Wild Hunt
09. Outlaw
10. Ignem Veni Mittere
11. Holocaust Dawn
Voto:
L’assaggio del disco:”All that may Bleed”