Aborted- Global Flatline


Il Massacro totale, l’appiattimento e la polverizzazione di ogni forma di vita albergano dentro questo epico, mostruoso ed esplosivo album. Abbandonati i pochi sconfinamenti “modernisti”, il leader Sven De Caluwe detto Svencho, ci riporta nella pattumiera grondante sangue tipica degli Aborted,  con il solito fritto misto di titoli “medicinali” e critiche ad una società sempre più in debito di ossigeno e di diritti umani.  “Global Flatline” ovvero il Mondo non se la passa benissimo e il gruppo belga ce lo dimostra con una serie di affondi di ferocissimo e brutale Death Metal, dietro una splendida grafica degna dei B-movie horror più infimi. Non a caso gli Aborted scelgono di veicolare la loro proposta in maniera molto simile ai B-movie: tanto sangue e violenza al limite del ridicolo, disturbante ma dannatamente divertente. Questo però fermandosi alle apparenze, con la giusta dose di attenzione ci si rende conto della profondità del livello di critica sociale  e dell’ironia che permea questo disco. Se volete sano divertimento fermatevi al primo livello di sangue e titoli da manuale di medicina, se desiderate un livello più profondo allora concedete un po’ d’attenzione alle vomitate di Svencho. E qui sta il bello, si può godere e divertirsi come matti senza sorbire predicozzi, senza intellettualismi e complicazioni forzate che a lungo andare stancano. Proprio come nei migliori filmetti di serie B…

Ben venga dunque la tradizione ed il rinnovarsi di strutture care agli amanti del gruppo e del Death più estremo, in un vortice di chitarroni potenti, batteria tecnicissima e disumana. Il segreto per rimanere originali in un genere così difficile e “sfruttato”  gli Aborted lo condensano con queste badilate fra capo e collo, a partire dall’inquietante intro che deflagra nella title track, con le strizzatine d’occhio ai Carcass e quel groove che non guasta per riprendere fiato qualche secondo, prima di ritornare ad essere picchiati selvaggiamente dalla voce impietosa di Svencho, accompagnato per l’occasione da opsiti illustri come Trevor Strnad dei THE BLACK DAHLIA MURDER), Julien Truchan  dei BENIGHTED, Jason Netherton (MISERY INDEX) e Keiijo Niinima (ROTTEN SOUND).

Ascoltatelo come volete, ma fatelo.

Tracklist:

01. Omega Mortis
02. Global Flatline
03. The Origin Of Disease (con Julien)
04. Coronary Reconstruction
05. Fecal Forgery
06. Of Scabs And Boils
07. Vermicular, Obscene, Obese (con Trevor)
08. Expurgation Euphoria
09. From A Tepid Whiff
10. The Kallinger Theory
11. Our Father, Who Art Of Feces (con Keiijo)
12. Grime (con Jason)
13. Endstille

nella versione Limited digipack due classici riregistrati per festeggiare il decennale della band

14.Eructations of Carnal Artistry
15.Nailed through Her Cunt 

Voto:

L’assaggio è  “Источник Болезни-the Origin of disease”

Il classico gesto del "fruttarolo" per Svencho, mentre alle sue spalle si gesticola in maniera meno raffinata.

10 commenti su “Aborted- Global Flatline

  1. Sono carini e divertenti, e sicuramente si fanno sentire… ma… non lo so, è che dopo aver sentito tutto “Koloss” il resto del death mi sembra un po’ buttato li, per quanto ci provino…

    • Certo che deve essere assai sconvolgente eh? Mi fai venire l’acquolina, come se non fosse già alta l’attesa per questo disco!

      Grazie del commento 😉

  2. mmm, non male.
    Nel video stavo abbandonando l’ascolto al primo minuto, ma da 1:20 cambia e merita davvero.
    Fecal forgery? Nailed through Her Cunt? (What the fuck!)
    Meritano un ascolto più approfondito

  3. Bel disco mazzata. Devo dirti che ho comprato contemporaneamente sia loro che i “Cordero de Dios” ma ascolto sempre gli Aborted. Il disco dei Lamb l’ho ascoltato all’inizio con grandi speranze. Ma sinceramente non ci vedo grosse differenze da “Wrath”.Anzi a me sembra piu’ vario e originale proprio “Wrath” (a parte i testi evidentemente scritti sotto acido…incomprensibili): ma ce le siamo dimenticate “In your words”, “Fake Messiah” o “Grace”? In “Resolution” c’è un omogeneità che m’ha un po’ annoiato. Diverso il discorso per gli Aborted. Come hai sottolineato tu, c’è un po’ di tutto e ben calibrato. E i brani diventano trascinanti.Bello, veramente bello.
    Per quanto riguarda gli ultimi due Meshuggah, devo fare un mea culpa per Catch33 che avevo ascoltato in maniera superficiale e ho rivalutato molto. Ma per Obzen rimango fedele al mio giudizio iniziale.Spento e ripetitivo.Poco ispirazione….Vediamo che combinano con “Koloss”

    • Ultimamente ho qualche difficoltà ad esprimermi in modo efficace, ma ci provo… al 110 ascolto consecutivo, mi sono convinto che “Koloss” trascenda qualsiasi paragone dai tempi di “Reign in Blood”…

      • Ti sei espresso benissimo! Attendo l’uscita di questo discone…e ne parliamo ancora da queste parti. Vero? 😉

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