Le cinque band che seguono sono tutt’ora in attività ma quindici anni fa (giù di lì) erano al top e alcune rischiavano pesantemente di diventare i nuovi punti di riferimento per il Metallo, quelle band che tra i preferiti non mancano mai. I grandi gruppi come Black Sabbath, Iron Maiden o Metallica, quelli che hanno raccolto consensi anche tra non-metallari, i simboli di un epoca e punta inarrivabile a cui tutti guardano. Gli ultimi ad assurgere a tale status sono stati i Metallica, ma dopo di loro il Metal non ha più conosciuto gruppi così amati da tutti. E circa quindici anni fa alcuni ci erano quasi riusciti ad avvicendarsi ai ‘Tallica, complici le incerte scelte dei Four Horsemen dell’epoca. Oggi questi gruppi sono ancora in attività, ma sicuramente hanno perso l’occasione di fare il vero salto.
E via…
5.Hammerfall
I paladini della rinascita del Metal Classico, originatori di un movimento di rivalutazione del Power che ha generato millemila gruppi tutti uguali e dimenticati. L’esordio “Glory to the brave” del ’97 fu osannato dalla stampa e consumato dal sottoscritto, godendo alla grande per la riscossa sui “camicioni de flanella”, mai digeriti. Da allora hanno continuato la loro carriera virando su un Metal dalle velocità meno sostenute senza mai raggiungere gli entusiasmi ed i consensi degli esordi.
4.Dimmu Borgir
“Enthrone Darkness Triumphant” portò il gruppo fino ad allora conosciuto a pochi estimatori Blackster, alla notorietà terracquea e aiutò non poco la Nuclear Blast a diventare una specie di “major” del Metallo. Ferocia anticristiana, tastiere e canzoni memorabili presero alla gola i Metallari ed il gruppo volò altissimo, talmente alto che cominciò a svaccare nel giro di pochi anni fino alle brutture odierne.
3.Moonspell
Il gruppo portoghese era ad un passo dalla vetta dopo aver pubblicato “Irreligious”, un colpo perfetto di Gothic Metal che tutti dovreste recuperare se non l’avete mai ascoltato. Il vocione ed i testi assai poetici di Fernando Ribeiro incantavano le folle ed il gruppo fece da traino per il successo della label Century Media, altra label che in quegli anni divenne importantissima per la scena Metal. Purtroppo i Moonspelli incapparono in album non proprio memorabili, nonostante l’indubbio talento, non riuscirono più a toccare le corde dei molti che l’avevano idolatrata alla fine degli anni 90. Oggi attendiamo il nuovo album dopo l’ottimo “Night Eternal” uscito nel 2008.
2.Paradise Lost
“Draconian Times” fu deflagrante per la fama della band. I precedenti “Gothic” ed “Icon”avevano smussato gli angoli Death Metal della loro musica lasciando intatto il gusto per le composizioni ed il velatissimo mood dark che la permeava sin dagli esordi. Venivano acclamati da folle oceaniche e nei Festival Europei, gli Inglesi furoreggiarono e, molto più che per le band che li hanno preceduti, l’occasione di diventare i “nuovi Metallica” era data per scontata, praticamente a portata di mano. Poi pubblicarono “One Second” e qualcosa cominciò a mancare. Non raggiunsero mai più quelle vette di pubblico, nonostante i loro ultimi lavori abbiano mostrato un ritorno alle sonorità più consone di quelle pseudo “Depeche Mode” che avevano malamente intrapreso.
1. Sepultura
Il gruppo dei fratelli Cavalera era in cima alle preferenze di tutti i Metallari, nonostante il forte sperimentalismo di “Roots” un disco sanguigno ed onesto, molto particolare ma largamente apprezzato. I Seps erano la band che non aveva paura di osare, partita da un Paese come il Brasile, improbabile per il Metallo, con una proposta estrema quasi indigeribile e poco originale, senza contare la pochezza tecnica che sfoggiavano. Nel giro di pochi dischi, avevano superato i maestri, raggiunto un pubblico mondiale ed isterico, ma la sfiga decise di cominciare a vessare Max Cavalera. Le note beghe tra fratelli, la manager/moglie di Max ed il resto del gruppo fino al tragico split. Oggi i fratelli Cavalera sono tornati insieme nel progetto Cavalera Conspiracy, mentre i Sepultura vanno avanti confezionando dischi trascurabili con una line-up che fa quello che può.
Glory to the Brave è stato un album davvero memorabile. Io ce l’ho in versione lama da sega circolare e spesso lo rimetto su. Già dal secondo album erano inascoltabili, poveri Hammerfall!
Mentre sui Moonspell: beh, qualcosa di zoppicante lo hanno fatto, ma si sono ripresi molto bene. In live sono poi impeccabili!
Assolutamente d’accordo… ;D
C’avrei messo pure i “Cirdrenofbodom”, che a me personalmente per via degli effetti “flipper” all’interno delle songs m’hano sempre un po’ irritato, ma che ai tempi di “Hatebreed” erano una “nextbigting” metallara… 🙂
I primi due mi sono piaciuti assai e non ti nascondo che mi piacciono ancora. Poi è stato un continuo ed inesorabile calo…ci avevo pensato ad inserirli, ma non l’ho fatto non perchè se no sarebbero stati sei, ma perchè me li tengo buoni per un altro post… 😉
Scusa intendevo “Hatebreeder”….
a me gli hammerfall piacciono ancora (certo non sono più quelli di una volta)
però…
Purtroppo non sono molto continui…
io ho glory to the brave e crimson thunder e chapter v sono 3 ottimi album l’ultimo sottovalutato mi piacciono anche se devo dire la verità …infected non l’ho ascoltato
ciao.
Pingback: Paradise Lost- Tragic Idol « Rude Awake Metal