“Reptilian” è un solido lavoro che prosegue l’evoluzione della band alla ricerca di nuovi sbocchi per il Black Metal. Non parliamo di avant-garde ovviamente, ma un percorso di contaminazione con il Power, parliamo di grossi e roboanti cori epici, di partiture velocissime e di melodie ficcanti. “Armada” resta ancora per chi scrive il migliore disco dei nostri, seguito da un buonissimo lavoro come “Kolossus”. “Reptilian” muove un ulteriore passo avanti verso la “powerizzazione” del loro sound, con momenti assolutamente azzeccati ed altri più ordinari che scivolano un pò via, purtroppo infatti alcune soluzioni risultano troppo annacquate per essere davvero incisive e significanti. Il bagaglio tecnico del gruppo è invidiabile, provate ad ascoltare con attenzione la chitarra di Obsidian C. o il cantato di Thebon ad esempio, anche il songwriting è buono. Quello che manca forse è una scintilla in più, un brano che faccia strappare i capelli tipo “Crown of the Kings” e nonostante il ferocissimo lavoro di Vyl alla batteria, il relativo ammorbidimento del sound potrebbe straniare molte orecchie.
Apprezzabile, ma da un gruppo così si può pretendere di più…
- Queste foto con l’eyeliner fanno rimpiangere il trucco da panda nel Black…
Tracklist:
1. Dragon Iconography
2. The Awakening
3. Judgement
4. The Dragontower
5. Leaving The Mortal Flesh
6. Dark As Moonless Night
7. The Divine Land
8. Reptilian Majesty
Voto:
La traccia di apertura “Dragon Iconography”
p.s. ritardo mostruoso per questa recensione rispetto alla data di uscita del disco, purtroppo sono riuscito a trovare solo da pochi giorni il nuovo capitolo dei Keep Of Kalessin.