Quel Rude Venerdì Metallico /220:Same old Songs


Quest’ultimo periodo ci ha regalato numerosi ritorni di band che hanno fatto la storia, soprattutto mi riferisco ai gruppi storici Thrash Metal. Il ritorno dei Testament, dei Metallica, dei Kreator, dei Sodom e degli Overkill (che recensirò a breve), ha dimostrato quanto sia difficile per una band con più di dieci dischi alle spalle conservare una certa freschezza ed eccitare i propri ascoltatori. Certo, c’è chi si accontenta dell’ennesimo rimescolio di idee già note, a me questo non basta più. Sebbene formalmente perfetti, con momenti azzeccati e perchè no, qualche bel pezzo, i dischi di queste band sono alla fine robetta dimenticabile che come diceva qualcuno anni fa “generano una frazione dell’eccitazione che generavano allora”. Mi sono chiesto se fosse un mio problema, sapete com’è, alla soglia dei quarant’anni uno certe domande se le fa, mi sono risposto da solo come nell’adagio marzulliano. Non sono io, è proprio che questi lavori sono dei compitini ai quali è difficile voler bene sul lungo periodo. Non è una questione figlia della mia vecchiaia incalzante, quanto della loro paura. Il mondo è cambiato dal 1986 e spesse volte sono cambiate anche le band nate in quel periodo. Sperimentazioni, ammorbidimenti e cambi di rotta hanno sempre portato ad una sollevazione popolare che ha riportato all’ovile della sicurezza quanti hanno provato a deviare dal percorso stabilito ad inizio carriera. Se invece di ascoltare l’ennesima variante sul tema, questi “difensori della via vecchia” avessero lasciato spazio di manovra ai musicisti, avessero provato a concedere fiducia a ciò che stavano provando a creare magari chissà, oggi avremmo lavori sicuramente diversi e meno “rassicuranti”. Non si può dire al 100%, forse però sarebbe stato molto più interessante scoprire cosa avrebbero portato, quali direzioni musicali avessero preso e invece no. Penso sia normale non azzeccare al primo colpo una roba che ti costringe ad uscire dal tuo orticello, giusto i Kreator lo hanno fatto con classe e giudizio. Eppure anche loro hanno preso le loro smanie di cambiamento e le hanno riposte ben bene nel dimenticatoio.

Forse viviamo in un’epoca, come si è detto millemilla volte, che non permette di lanciarsi nel vuoto. Il margine di errore è più stretto e si rischia di scomparire per sempre, dato che la voglia di immanenza è rimasta intatta in molte persone. Godetevi pure la solita minestra, magari ha anche un buon sapore, ma se la mangiate da vent’anni un minimo, vi romperà i coglioni o no?

Eccitatemi di nuovo!

Eccitatemi di nuovo!

 

 

 

 

Quel Rude Venerdì Metallico /219: Metalligaga


La performance dei Metallica ai Grammy in duetto con Lady Gaga ha scatenato come spesso succede nel caso dei Metallica, un feroce dibattito. Tra i soliti soloni che urlavano “Venduti!” a quelli che avrebbero mandato giù pure un duetto con Gigi D’Alessio (“So long, no matter how far…T’aggià amà p’cchè si a stella ro cel’ mie!”) con tutte le sfumature nel mezzo. Il duetto alla fine non è stato neanche malaccio, Lady Gaga ha una passione mai nascosta per il Metal e se l’è cavata egregiamente, eccetto alcuni vocalizzi che stonati è dire poco, niente per cui spellarsi le mani ma nemmeno un disastro. Certo, sul palco c’erano dei ballerini che ballavano come degli scemi che c’entravano come i cavoli a merenda, ma pazienza. Per quel che mi riguarda non ho mal sopportato questo duetto, nel Metal i duetti improbabili sono da sempre una costante ricorrente ed è oggi che se ne vedono forse sempre meno, a causa della chiusura mentale di molti fans. I ‘Tallica hanno tirato fuori una prestazione consona ai loro standard, a parte i problemi al microfono di James, niente di particolarmente obbrobrioso e ripeto, Lady Gaga ha mostrato i denti come si conviene. E allora perchè fare tutto ‘sto casino? Non se ne può più di parlare dei Metallica, il solito schieramento a due fazioni(come ricorre questa cosa, oh se ricorre ai tempi di Internette). Sono probabilmente l’ultimo gruppo di massa, insieme ai Maiden, che raccoglie pubblico anche fuori dal Metallo e oggi che siamo ben chiusi nel nostro fortino manco ci facciamo caso. Parliamoci addosso e siamo tutti contenti. Lars sa bene che trollare forte per continuare a farsi pubblicità con Lady Gaga, proponendola come quinto membro permanente, è una strategia che infiamma gli animi e fa discutere, perciò perchè non battere il ferro finchè è caldo? Fregatevene, non li volete ascoltare o pensate che siano dei venduti? Pazienza, a loro gli haters giovano quanto e forse più dei fan. Siamo noi però che ci annoiamo di fronte all’ennesima querelle inutile.

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“Non va il microfono yeeei yeeeeah!” “Canta quiiiiii!”

 

 

 

Quel Rude Venerdì Metallico /218: I Destruction e…e no dopo una settimana intera no!


Anche i muri sanno cosa è successo durante il tour italico dei Destruction, e tra i traboccanti botta e risposta rimbalzati sui social e sui siti specializzati ognuno si è potuto fare un’idea alquanto netta, me compreso. La mia idea è semplice: i Destruction sono degli emeriti presuntuosi che pensano ancora di essere negli anni d’oro della musica, dove chi portava un mucchio di soldi poteva pretendere e fare i capricci come un bambino viziato. Ora, io non entro nel merito della questione più di tanto, non conosco i locali dove dovevano esibirsi la band, ma so una cosa: rifiutarsi di suonare per un motivo più o meno  giustificabile ci può anche stare, ma insultare un intero Paese con offese e comportamenti da prime donne è fuori luogo, volendo conservare un linguaggio pulito. Oltretutto i Destruction negli anni d’oro sopracitati non è che abbiano smosso chissà quali capitali tali da permettergli di tirarsela manco i Guns ‘n Roses, fermo restando che certi comportamenti sono insopportabili anche solo a sentirne parlare, poco importa chi li perpetra.

Ma non è così semplice e netta la questione.

Ora, a fare le crociate in nome della scena italica, del Metallo italiano e della dignità del nostro Paese, non ci penso nemmeno. Sono talmente stufo di mail e promo che pubblicizzano lavori rivoluzionari e stravolgenti, quando in realtà copiano malamente i soliti noti, quando va bene. E a volte i locali sono delle piccole stanze con le lampadine colorate e nulla più, roba che se uno fumasse una sigaretta si rischierebbe di morire soffocati. E’ vero, non ci avrei mai speso manco cinque sacchi per loro, apprezzo qualche disco ma preferisco i Kreator o i Sodom per restare nell’ambito della arcinota triade tedesca, quindi non mi importa se non torneranno mai nel nostro Paese a suonare, o se abbassando le penne visto che il mercato è quello che è si scuseranno, chissà. Quello che mi ha destato l’attenzione è il fatto che tutti sapevano esattamente già ogni cosa dopo aver letto il titolo delle news, subito era partito il classico confronto spietato a colpi di tastiera. Due schieramenti, due campane, due palle.

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“ITALIANE TRATITORE!”

 

 

 

Quel Rude Venerdì Metallico /217:A Grand Declaration of…what?


Sono tornato dopo una pausa un po’ più lunga di quanto annunciato prima delle festività natalizie, non è la prima volta ma speriamo sia l’ultima. Il 2016, in particolar modo l’ultimo periodo, è stato un anno da dimenticare. Scrivere su R.A.M. è stato letteralmente l’ultimo dei miei pensieri, a malincuore sono stato preso da cose molto importanti tralasciando il resto. Ora le cose sembrano marciare per il verso giusto e non vi nascondo che sono piuttosto sollevato e più che felice di riprendere a pieno regime il lavoro su R.A.M. (e su Metal Hammer, colpevolmente trascurato forse più di questo spazio).  Oggi non vorrei dirvi cosa ho intenzione di fare, quello lo scopriremo un giorno alla volta perchè troppe volte le buone intenzioni sono rimaste tali, quanto ciò che non farò. Quest’anno i recuperoni di fine anno non ci saranno. Non perchè non ne abbia voglia piuttosto per una questione diciamo, etica. Troppi dischi che avrebbero meritato non li ho ascoltati abbastanza o non li ho ascoltati affatto e non sarebbe il caso di mettermi a scrivere didascalie “a senso” con giudizi affrettati e superficiali. Mi dispiace soprattutto per certi lavori che avrebbero meritato almeno quello, una menzione d’onore seppur minima. Ho ascoltato poco e distrattamente, non vale la pena affrettarmi a recuperare con il fiatone, recupererò per me alcuni dischi (tipo gli Enslaved aaaargh!!) e basta. Mi occuperò per R.A.M. solo delle cose che usciranno d’ora in poi.

Spero che qualcuno di voi non stesse aspettando con impazienza l’appuntamento con questi tradizionali post di fine anno, vi assicuro che non sarebbero ben fatti e sinceri, comunque mi scuso per aver deciso di non proporveli.

Oggi non ho molto altro da dire, devo ancora carburare e ripartire come si deve, ci leggiamo lunedì. Vi lascio con la solita immagine di “consolazione”

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